L'uso del telefono cellulare durante la guida è una delle infrazioni più comuni e pericolose del Codice della Strada. Regolato dall'articolo 173, questo divieto impedisce al conducente di utilizzare apparecchi radiotelefonici, smartphone o dispositivi simili che richiedano persino un momentaneo distacco delle mani dal volante. La finalità della norma è chiara: prevenire situazioni di rischio grave causate dalla distrazione del conducente, proteggendo non solo la sua sicurezza, ma anche quella degli altri utenti della strada.Per contrastare questo comportamento, il legislatore ha introdotto un sistema sanzionatorio progressivo e severo, soprattutto in caso di recidiva. Alla prima violazione, il conducente rischia una multa compresa tra 250 e 1.000 euro, oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente. A ciò si aggiunge la possibilità di sospensione della patente, decisa dal Prefetto, per un periodo che varia da 15 giorni a un mese. Inoltre, gli agenti di polizia possono applicare immediatamente la cosiddetta "sospensione breve".La sospensione breve comporta il ritiro immediato della patente se il conducente ha meno di 20 punti al momento della violazione. La durata dipende dal punteggio residuo: 7 giorni per chi ha almeno 10 punti, 15 giorni per chi ne ha meno di 10. In caso di incidente stradale, questi termini vengono raddoppiati, aumentando la gravità della sanzione.Se la violazione viene ripetuta entro due anni, le conseguenze diventano ancora più pesanti. La multa può variare tra 350 e 1.400 euro, la decurtazione di punti aumenta a 10, e la sospensione della patente può durare da uno a tre mesi. Anche in caso di recidiva, resta applicabile la sospensione breve immediata.Come evidenziato dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 34489 del 2020, il sistema sanzionatorio non è solo punitivo, ma anche preventivo ed educativo. L'integrazione tra multe, sospensioni della patente e il sistema a punti mira a responsabilizzare i conducenti e a dissuadere comportamenti che mettono a rischio la sicurezza stradale.È importante sottolineare, come chiarito dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 309 del 2019, che l’applicazione di queste sanzioni è automatica e non lascia margini di discrezionalità all’amministrazione. Dopo la sospensione breve, il conducente è comunque tenuto a rispettare l’intero periodo di sospensione stabilito dal Prefetto, il che potrebbe comportare lunghi periodi di interdizione alla guida.La severità di questo sistema riflette la crescente preoccupazione per i pericoli legati all’uso di dispositivi mobili durante la guida, una delle principali cause di incidenti stradali in Italia. Essere consapevoli delle pesanti conseguenze legali e dei rischi per la propria vita e quella degli altri dovrebbe incoraggiare ogni conducente ad assumere comportamenti più responsabili e sicuri al volante.